(1952.01) Errore aritmetico

Dopo una serie di rinvii, il 21 ottobre prossimo verrà discusso al tribunale militare il ricorso a suo tempo proposto da Herbert Kappler, già comandante delle S.S. tedesche a Roma durante l'occupazione tedesca e condannato all'ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Insieme al comandante delle S.S. furono giudicati, come si ricorderà, alcuni subalterni che presero parte all'esecuzione della strage l'indomani dell'attentato di via Rasella.
Dal processo emerse che Kappler non si limitò ad ordinare la tremenda rappresaglia ma, portatosi sul posto, ne fu uno degli esecutori materiali, si disse, per dare un esempio a qualche subalterno preso dal panico dinanzi a quella nefasta orgia di sangue. Le vittime dell'orrendo massacro (fra le quali i componenti di un'intera famiglia) furono 335, cioè quindici più del numero che un precedente ordine di Hitler prevedeva per i 32 militi tedeschi caduti il giorno innanzi in via Rasella.
Sono queste quindici vittime in più che hanno pesato sulla condanna di Kappler.
Il tribunale condannò Kappler perché aveva ucciso 15 proletari in più, crimine questo che non poteva essere giustificato dalle leggi di guerra. La prossima discussione dinanzi al tribunale supremo verterà appunto sulla questione di queste ultime vittime. Certamente Kappler sosterrà che dei 15 assassinati sono stati riconosciuti "colpevoli" 10, dovendosi questi ritenere fatti fuori per rappresaglia perché nel frattempo le vittime dell'attentato di via Rasella erano salite da 32 a 33. Perciò, di tali omicidi non si doveva ritenere responsabile il Kappler che aveva agito per ordine di Hitler.
Così l'ex comandante delle S.S. sarebbe responsabile di solo cinque omicidi; rifatto il processo nessuna meraviglia se gli concederanno il diritto di beneficiare dell'amnistia concessa dall'umanista Padre Palmiro, capo supremo del P.C.I., e riavere la libertà per compiere altri omicidi di proletari nella prossima guerra…

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