(1952.02) L'ultima trovata trotzkista

Nella loro affannosa ricerca di qualcosa da "difendere" – non il programma comunista, calpestato e deformato, non lo schieramento di principii e di azione del proletariato rivoluzionario; no, no, qualcosa da difendere dentro la società borghese e perciò fuori del solco del movimento operaio: la democrazia, i diritti civili, la repubblica e via discorrendo –, i trotzkisti sono arrivati scoprire un rampino fresco fresco al quale aggrapparsi: la… purezza delle consultazioni elettorali.
Proprio così. Secondo Bandiera Rossa, la "truffa elettorale" non consiste già nel principio e nella pratica delle elezioni in regime borghese, né perciò si tratta – oggi più che mai — di martellare nella coscienza dei proletari che il ricorso all'urna è un supremo inganno per loro e un mezzo di conservazione per i loro sfruttatori: la truffa sta nel mancato rispetto delle regole del gioco, nell'abbandono della proporzionale. Ristabilite nella sua purezza questo… eterno principio, e le elezioni non saranno più una truffa, il loro responso diventerà sacro come quello della Sibilla.
Difendere, dunque, la proporzionale. Così, una volta di più, gli "antistaliniani" trotzkisti si accodano ai più schietti rappresentanti della controrivoluzione annidata nel seno della classe operaia, gli stalinisti. Hanno "difeso" la democrazia, la Costituente, le libertà civili, il minimo vitale; difendono "condizionatamente" Russia e Cina (ed è un difendere, inutile dirlo, da pennaioli); ora difenderanno la proporzionale, metteranno qualche oratore di più a presidio della verginità elettorale, a sua difesa contro gli attacchi degli stupratori.
Ahimè, Trotzki, dagli amici ci guardi Iddio!

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