Liguria, ottobre
Un piccolo episodio in una piccola
fabbrica ligure; un piccolo anello di una lunga, interminabile catena di
inganni e di tradimenti perpetrati dal mandarinume confederale ai danni della
classe operaia. Ecco come si sono svolti i fatti:
Da alcuni mesi la ditta Belsana di
Arenzano, una cartiera, non pagava i salari ai suoi trentacinque operai i quali
esasperati decisero di mettersi in sciopero. Pronto intervento della Camera del
Lavoro la quale, manco a dirlo, guidò il movimento con gli arcinoti metodi… classisti;
infatti, dopo alcuni giorni di sciopero, il benemerito segretario della Camera
del Lavoro di Cogoleto si recava ad Arenzano e ivi, dopo serratissimo colloquio
col padrone della fabbrica fece riunire gli operai dicendo loro di aver avuto
assicurazione dal sig. Pinco che i salari arretrati sarebbero stati pagati in
un periodo di tempo molto breve, esortandoli a riprendere il lavoro, e non
dimenticando, prima di lasciare lo stabilimento, di raccomandar loro di
lavorare con impegno al fine di risollevare la pericolante azienda. Intanto fu
dato loro un piccolo acconto e fu tutto.
Passarono cosi, fra continue proteste
degli operai, alcuni mesi; infine, stanchi di vane promesse decisero un nuovo
sciopero; ma questa volta, ammaestrati dalla precedente esperienza, senza…
l'aiuto della Camera del Lavoro, la quale però, informata del movimento, non
volle lasciare i suoi organizzati senza la… sua assistenza e provvide ad
in-viare sul posto il suo degno segretario. Nuove riunioni e nuova e più grande
fregatura. Tornassero gli operai al lavoro; l'azienda stava attraversando un
periodo di crisi, ma il peggio era passato, nessuno avrebbe perso un centesimo
dei salari arretrati; di ciò si rendeva garante la Camera del Lavoro, non solo
ma, se per dannata ipotesi la Ditta non li avesse pagati, l'organizzazione
avrebbe provveduto a corrispondere l'intera somma. Tale fu il discorso del
mandarinetto di Cogoleto; intanto la ditta marciava al fallimento e gli operai
dovettero, anche questa volta, accontentarsi di un piccolo acconto.
Particolare degno di nota; il capo della
commissione interna si ebbe il doppio dei compagni di lavoro. Col fallimento venne
il sequestro della fabbrica, ma alcune macchine prelevate da due operai della
Camera del lavoro con l'aiuto di alcuni membri nella commissione interna
presero il volo. Dove sono andate a finire codeste macchine? È quello che si
chiedono gli operai della cartiera, molti dei quali hanno stracciato la tessera
dell'organizzazione sindacale che ha saputo fotterli con tanto zelo, pur
sapendo, come è stato loro comunicato, che, altra boiata, essa non provvederà
alla assistenza legale che dei propri iscritti.
Poveri organizzati, se in tribunale
saranno difesi allo stesso modo che ha saputo difenderli la Camera del Lavoro)!
Un commento? Fatti di questo genere si commentano da soli. La C.G.I.L.
ne fornisce a bizzeffe, dimostrando in modo sempre più palese di essere divenuta
il migliore strumento di difesa degli interessi della classe padronale.
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